Progetto
Il convegno internazionale “Approvvigionare e finanziare la corte” è la quinta manifestazione di un progetto di ricerca sostenuto dall’École des hautes études hispaniques et ibériques (Casa de Velázquez, Madrid) e dalla convergenza di due progetti di ricerca:
Cortes y sociedades cortesanas en la Península Ibérica (siglos XIV-XVI) (2012-2015) Coord.: Alexandra Beauchamp (Université de Limoges, EA 4270 CRIHAM) e María Narbona Cárceles (Universidad de Zaragoza)
Org. : École des hautes études hispaniques et ibériques (Casa de Velázquez, Madrid), Université de Limoges, Universidad de Zaragoza.
Negli ultimi decenni, le corti e le società cortigiane basso-medievali sono state oggetto di una rinnovata attenzione ed attualmente, in Europa, rappresentano uno dei maggiori assi di ricerca sulla storia politica, sociale e culturale della fine del Medioevo. Molti studi hanno mostrato come le corti regie e nobiliari, sempre più strutturate ed istituzionalizzate, costituirono il centro nevralgico dell’apparato politico e di governo del territorio, estendendosi altresì a centri di potere situati al di là dei suoi confini, attraverso contatti stretti ed unioni di parentela. Inoltre, hanno evidenziato come, grazie al numero dei suoi membri ed alle esigenze connesse al loro tenore di vita, furono dinamici centri di consumo, sia materiale che culturale.
Lo studio delle corti regie e nobiliari cristiane della Penisola iberica del Tre e Quattrocento è tanto più interessante, considerando che, alla fine del Medioevo, continuavano qui a convivere vari regni, con tradizioni politiche ed istituzioni molto differenti. Inoltre, per questo periodo, la loro organizzazione e le loro caratteristiche curiali permangono molto meno studiate rispetto a quelle di età moderna, dando origine perlopiù a lavori frammentari e spesso divisi per confini politici, sia medievali che contemporanei.
Per questo, questo progetto di ricerca si propone di favorire un approccio comparativo alla storia delle varie corti della Penisola iberica degli ultimi secoli del Medioevo.
Ne sono risultati i quattro incontri finora realizzati:
Seminario introduttivo al progetto, Casa de Velázquez, Madrid, 27 gennaio, 23 marzo e 7 maggio 2012
Il convegno Fonti dcumentarie per lo studio delle corti della Penisola iberica (secoli XIV-XV): gestione, finanze e vita cortigiana, Università di Saragozza, 21-22 febbraio 2013
Il convegno Amministrazione e gestione degli affari curiali nella Penisola iberica (secoli XIV-XV), Università di Limoges, 5-6 giugno 2013
Convegno La corte e la città. Accoglienza ed insediamento del seguito reale nelle citàà iberiche alla fine del Medioevo, Università di Valladolid, 2-3 giugno 2014
Una capitale medievale e la sua area di influenza. L’impatto economico e politico della città di Valencia nel complesso del regno nel Basso Medioevo (CiSEM HAR2011-28718)
Finanziamento: Ministerio de Economia y Competitividad. Gobierno de España.
Ricercatore principale: Antoni Furió
Altri membri: Ferran Garcia-Oliver, Juan Vicente García Marsilla, Mateu Rodrigo, Antonio José Mira, Jorge Saiz, Carles Rabassa y Frederic Aparisi.
Il progetto di ricerca si propone di analizzare le relazioni di una grande capitale medievale, Valencia, con el territorio che la circonda e che ne rende possibile la sussistenza grazie al rifornimento di alimenti, materie prime, acqua, ecc., ma anche il ruolo dominante che essa esercita, tra l’altro, attraverso le tendenze urbane, il credito e la fiscalità.
Il progetto si propone di approfondire alcuni aspetti che sono stati poco trattati o comunque trascurati dalla storiografia medievale europea, come le relazioni tra città ed contado, tra produzione e distribuzione, tra offerta e domanda, tra commercializzazione ed autoconsumo, e d’altra parte, gli elementi, fondamentalmente economici ma anche politici, che resero possibile la crescita ed il decollo delle grandi urbes medievali. Per molto tempo i medievisti hanno introdotto e mantenuto una separazione radicale tra mondo urbano e mondo rurale. C’erano- e fortunatamente ci sono ancora- specialisti delle élites cittadine e del tessuto produttivo urbano, della manifattura e del commercio; vi erano specialisti anche della società e dell’economia agraria, del mondo dei signori e dei contadini: ma si trattava di due ambiti di studio che, non solo si presentavano come opposti, ma erano chiusi in sè stessi e non comunicanti tra loro. Fino a tempi molto recenti sono stati pochi gli storici interessati alla proiezione dell’influenza urbana oltre le mura della città: per l’impatto che poteva avere la domanda di alcuni nuclei urbani densamente popolati e, quindi, con una grande capacità di consumo e, soprattutto, con una forte necessità di approvvigionamento, sulla produzione economica del contado circostante; per la distribuzione all’interno del paese dei prodotti realizzati nella città e la redistribuzione delle merci prodotte per il commercio estero; e, al contrario, per la commercializzazione della produzione agraria nel mercato interno ed estero e per gli effetti che la domanda poteva sortire sulla natura, il volume e la destinazione di questa produzione (soprattutto l’ampliamento, l’intensificazione, la diversificazione e la specializzazione delle colture).
Cortes y sociedades cortesanas en la Península Ibérica (siglos XIV-XVI) (2012-2015) Coord.: Alexandra Beauchamp (Université de Limoges, EA 4270 CRIHAM) e María Narbona Cárceles (Universidad de Zaragoza)
Org. : École des hautes études hispaniques et ibériques (Casa de Velázquez, Madrid), Université de Limoges, Universidad de Zaragoza.
Negli ultimi decenni, le corti e le società cortigiane basso-medievali sono state oggetto di una rinnovata attenzione ed attualmente, in Europa, rappresentano uno dei maggiori assi di ricerca sulla storia politica, sociale e culturale della fine del Medioevo. Molti studi hanno mostrato come le corti regie e nobiliari, sempre più strutturate ed istituzionalizzate, costituirono il centro nevralgico dell’apparato politico e di governo del territorio, estendendosi altresì a centri di potere situati al di là dei suoi confini, attraverso contatti stretti ed unioni di parentela. Inoltre, hanno evidenziato come, grazie al numero dei suoi membri ed alle esigenze connesse al loro tenore di vita, furono dinamici centri di consumo, sia materiale che culturale.
Lo studio delle corti regie e nobiliari cristiane della Penisola iberica del Tre e Quattrocento è tanto più interessante, considerando che, alla fine del Medioevo, continuavano qui a convivere vari regni, con tradizioni politiche ed istituzioni molto differenti. Inoltre, per questo periodo, la loro organizzazione e le loro caratteristiche curiali permangono molto meno studiate rispetto a quelle di età moderna, dando origine perlopiù a lavori frammentari e spesso divisi per confini politici, sia medievali che contemporanei.
Per questo, questo progetto di ricerca si propone di favorire un approccio comparativo alla storia delle varie corti della Penisola iberica degli ultimi secoli del Medioevo.
Ne sono risultati i quattro incontri finora realizzati:
Seminario introduttivo al progetto, Casa de Velázquez, Madrid, 27 gennaio, 23 marzo e 7 maggio 2012
Il convegno Fonti dcumentarie per lo studio delle corti della Penisola iberica (secoli XIV-XV): gestione, finanze e vita cortigiana, Università di Saragozza, 21-22 febbraio 2013
Il convegno Amministrazione e gestione degli affari curiali nella Penisola iberica (secoli XIV-XV), Università di Limoges, 5-6 giugno 2013
Convegno La corte e la città. Accoglienza ed insediamento del seguito reale nelle citàà iberiche alla fine del Medioevo, Università di Valladolid, 2-3 giugno 2014
Una capitale medievale e la sua area di influenza. L’impatto economico e politico della città di Valencia nel complesso del regno nel Basso Medioevo (CiSEM HAR2011-28718)
Finanziamento: Ministerio de Economia y Competitividad. Gobierno de España.
Ricercatore principale: Antoni Furió
Altri membri: Ferran Garcia-Oliver, Juan Vicente García Marsilla, Mateu Rodrigo, Antonio José Mira, Jorge Saiz, Carles Rabassa y Frederic Aparisi.
Il progetto di ricerca si propone di analizzare le relazioni di una grande capitale medievale, Valencia, con el territorio che la circonda e che ne rende possibile la sussistenza grazie al rifornimento di alimenti, materie prime, acqua, ecc., ma anche il ruolo dominante che essa esercita, tra l’altro, attraverso le tendenze urbane, il credito e la fiscalità.
Il progetto si propone di approfondire alcuni aspetti che sono stati poco trattati o comunque trascurati dalla storiografia medievale europea, come le relazioni tra città ed contado, tra produzione e distribuzione, tra offerta e domanda, tra commercializzazione ed autoconsumo, e d’altra parte, gli elementi, fondamentalmente economici ma anche politici, che resero possibile la crescita ed il decollo delle grandi urbes medievali. Per molto tempo i medievisti hanno introdotto e mantenuto una separazione radicale tra mondo urbano e mondo rurale. C’erano- e fortunatamente ci sono ancora- specialisti delle élites cittadine e del tessuto produttivo urbano, della manifattura e del commercio; vi erano specialisti anche della società e dell’economia agraria, del mondo dei signori e dei contadini: ma si trattava di due ambiti di studio che, non solo si presentavano come opposti, ma erano chiusi in sè stessi e non comunicanti tra loro. Fino a tempi molto recenti sono stati pochi gli storici interessati alla proiezione dell’influenza urbana oltre le mura della città: per l’impatto che poteva avere la domanda di alcuni nuclei urbani densamente popolati e, quindi, con una grande capacità di consumo e, soprattutto, con una forte necessità di approvvigionamento, sulla produzione economica del contado circostante; per la distribuzione all’interno del paese dei prodotti realizzati nella città e la redistribuzione delle merci prodotte per il commercio estero; e, al contrario, per la commercializzazione della produzione agraria nel mercato interno ed estero e per gli effetti che la domanda poteva sortire sulla natura, il volume e la destinazione di questa produzione (soprattutto l’ampliamento, l’intensificazione, la diversificazione e la specializzazione delle colture).